Anarchia verde
Murray Bookchin e John Zerzan a confronto
di Marco Piracci
Pag. 150 € 11,00 – € 7,70
La distruzione ambientale, la sempre maggiore estinzione di specie animali, la crescente alienazione umana e lo sviluppo costante di raffinate tecniche di controllo sociale definiscono uno scenario estremamente cupo per il pianeta e per gli esseri viventi che questo ospita. Lontano tanto da ipotesi catastrofiste quanto da quelle minimaliste, il volume prende in esame le idee di Murray Bookchin e di John Zerzan, considerati i maggiori esponenti, rispettivamente, dell’ecologismo sociale e del primitivismo anarchico. Ne emerge un confronto rigoroso volto a sottolineare affinità e punti d’incontro ma anche profonde distanze e differenti prospettive. Società del passato, popoli primitivi attuali, nascita della distruttività umana, ruolo della tecnologia, proposte politiche, sono alcuni degli aspetti su cui si sofferma l’analisi. Analisi lontana tanto da chi opportunisticamente sostiene che il mondo possa essere salvato da piccole riforme quanto da chi è convinto che il cammino intrapreso non possa essere ripensato e che la “fine” sia inevitabile. Ci si può lamentare della fine della libertà individuale e cadere nell’indifferenza e nella passività post-moderna, oppure comprendere qual è la condizione umana nella società e sfidarla come propongono i due pensatori anarchici.
Autore
Marco Piracci, studioso delle idee politiche, è da numerosi anni impegnato nei movimenti di resistenza ecologista e libertaria. Ha pubblicato interventi su riviste e giornali ed è cofondatore dell’Associazione Culturale ecologisti biofili, con la quale porta avanti un processo di riflessione teorica sui cambiamenti sociali in corso.