I figli del vulcano

I figli del vulcano

Perché Rivoluzione non è culto delle ceneri ma custodia del fuoco

di Roberto Vallepiano

Pag. 226 – € 14,00  € 9,80

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Questo è un libro di racconti guerriglieri narrati dalla viva voce dei protagonisti. La ribellione come metafora del fuoco, la lotta armata come storia collettiva fatta di tante storie individuali.
L’autore mostra le vene aperte dell’America Latina. Ridona voce, memoria e grammatica a chi ha messo armi e cuore al servizio della giustizia. Immagina le pagine come tante piccole eruzioni che trasformano le idee in scintille e le ingiustizie in furore incendiario. L’epicentro da cui si irradiano gli avvenimenti è il Guatemala, paese magico e surreale, per poi attraversare come una porta dimensionale paesi come Cuba, El Salvador, Haiti, Messico, Guyana e Nicaragua. Il genere dell’opera è a metà tra il romanzo storico e l’autobiografia di una rivoluzione. Ogni capitolo è un libro nel libro. I vari paragrafi sono collegati l’uno all’altro da un filo rosso fatto di gesta rivoluzionarie, spesso declinate al femminile. Lo stile è evocativo. La narrazione immediata e il linguaggio fluido e comunicativo. Il tempo verbale al presente, con frequenti salti temporali nel passato prossimo e remoto, aiuta l’autore a raccontare gli eventi in modo più diretto e con una struttura più simile ai racconti orali. Il libro racconta degli intollerabili soprusi subiti dalle masse popolari, dalle popolazioni indigene, e della risposta armata che ha innescato uno straordinario laboratorio di lotte sociali che hanno incendiato l’America Latina portando ad innovative forme rivoluzionarie di socialismo e di autogoverno del territorio.
Un testo che non vuole essere un saggio di analisi politica né un quadretto agiografico di esotismo rivoluzionario, ma un atto deliberato di amore e gratitudine nei confronti di chi ha tentato l’assalto al cielo per divenire l’evocazione stessa del fuoco.

Autore

Roberto Vallepiano è nato a Sanremo e vive nella Riviera Ligure di Ponente, terra di mare e di roccia, dove il sole regna anche di inverno. è agitatore culturale, poeta e attivista politico. Scrittore per passione e per diletto. Fa parte della Rete Internazionale degli Artisti, Intellettuali e Movimenti Sociali in Difesa dell’Umanità. Da sempre attivo in campo politico, culturale e giornalistico, collabora attivamente con il Granma Internacional, organo ufficiale del Partito Comunista di Cuba. Nel 2008 ha pubblicato il saggio storico intitolato Resistenza e Lotta di Liberazione nel Ponente Ligure. Nel 2011 è uscita una raccolta di poesie dal titolo La gioia armata. Nel 2013 ha pubblicato il libro Svendola. Anche i Nichi piangono. Nel 2015 è uscito il libro dal titolo Cuba. Geografia del desiderio, che ha ricevuto da subito un ottimo giudizio della critica e che, dopo aver partecipato a diversi festival in Italia, nel febbraio del 2016 è stato invitato alla Fiera Internazionale del Libro dell’Avana. Nel 2017 ha dato alle stampe Ufficio sinistri. Il buco nero in cui è scomparsa la sinistra, per le Edizioni Bepress, libro che ha suscitato un vivace dibattito all’interno dell’area della sinistra e dei movimenti.